giovedì 5 dicembre 2013

nota del Segretario Mauro Paci sul Tema Piano Acustico Veco

“Piano acustico dell’azienda Veco”
Considerato che sul Piano acustico esiste una “vocina” tendente a dare al sottoscritto la responsabilità dei problemi con cui oggi l’amministrazione comunale, l’azienda e gli operai si stanno confrontando anche con toni drammatici, provo a raccontare dal mio punto di vista come sono andate le cose.
Il 23 gennaio 2007 il Consiglio Comunale ha approvato la delibera n. 5 classificazione acustica decritti in modo inconfutabile dagli interventi fatti in Consiglio Comunale.
E’ bene ricordare che il sottoscritto era all’opposizione del governo “Maloni” e la proposta di delibera fatta dalla maggioranza aveva una impronta esageratamente non rispondente alle realtà preesistenti sul territorio. 
Questo originò la mia proposta di modifica. La presenza di una azienda come la Veco non poteva essere elusa, non sarebbe stato giusto e non rispondente alla realtà non considerarla realtà industriale. La mia proposta mise in crisi la maggioranza che risultò battuta nella votazione.
Quello del 23 gennaio 2007 fu l’ultimo Consiglio Comunale dell’Amministrazione Maloni, il successivo (primi di febbraio) andò deserto e poi il Consiglio Comunale fu sciolto e arrivò il Commissario Prefettizio. Il 27 maggio 2007 ci furono le elezioni che elessero Sindaco Di Salvatore. Il sottoscritto fu eletto Consigliere Comunale di minoranza.
Del “Piano acustico” non se ne parlò più.
Solo alla fine della consiliatura ci fu una riunione nella sala del Sindaco alla presenza della proprietà, delle RSU, dei tecnici e dei funzionari della Provincia di Teramo si parlò del problema della cosiddetta fascia di rispetto.
Di recente, poi, ho saputo che in Provincia Di Salvatore aveva sottoscritto in un documento l’impegno a realizzare la famosa fascia di rispetto che mancava.
Su questo è il caso di soffermarsi in quanto nella delibera n. 5 del 2007 era chiaro che si dovesse prevedere anche la fascia con classificazione 4 oltre ad inserire in fascia 5 il perimetro dell’azienda. La volontà politica era “inserire il territorio della VECO nel piano acustico alla pari della zona industriale presente a Martinsicuro” ovvero  classe 5 per le realtà industriali e con una fascia omogenea subito adiacente in classe 4.
Perché non è stato fatto solo il Responsabile del Procedimento lo può dire.
E’ importante sapere che gli adempimenti tra Consiglio Comunale e apparato amministrativo sono separati, il Consiglio Comunale compie le scelte politiche e i funzionari compiono gli atti conseguenziali. Sicuramente stante la crisi amministrativa, lo scioglimento del Consiglio Comunale, il controllo e le verifiche su questa materia sono venute meno.
 Altro aspetto sono le differenze di Consigliere di maggioranza e Consigliere di minoranza nella produzione degli atti. Il Consigliere di minoranza può fare proposte ma è quello di maggioranza che approva e decide cosa approvare.
Oggi il Responsabile del Servizio ha dichiarato che su invito del Comune il Tecnico a suo tempo incaricato non ha voluto fare gli adeguamenti del caso e le carte sono rimaste come erano state preparate, quindi la modifica non fu fatta in oltraggio al mandato del Consiglio Comunale.
Di tutto questo purtroppo non sono stato informato.
Dal Maggio 2007 al 2012 solo alla fine del mandato si è parlato della questione ed io, come Consigliere Comunale di minoranza, non avevo il potere di fare quello che doveva essere fatto, non sono mai stato investito del problema e comunque non si mise mai in evidenza la questione. Avrei dovuto fare un qualcosa di cui non avevo il potere: per approvare gli atti è necessario essere maggioranza.
Solo a titolo esemplificativo ricordo  che nella mia consiliatura all’opposizione avevo chiesto di fare un Consiglio Comunale sul tema dell’erosione e uno sul tema dell’ospedale di Sant’Omero quando si ventilava l’ipotesi della vendita ai privati, queste richieste non furono approvate perché tali istanze devono essere fatte da un quinto dei Consiglieri Comunali e il nostro gruppo era composto da solo 3 consiglieri.
Oggi l’Amministrazione Comunale se vuole può risolvere questo problema, a mio avviso basterebbe che si rispettassero le indicazioni politiche della deliberazione n. 5/07 incaricando un tecnico abilitato. Se si vuole poi tornare ad approvare un Piano Acustico aggiornato in Consiglio considerato che sono passati più di cinque anni dalla prima approvazione, può essere fatto.
Le problematiche sollevate in consiglio il 23 ottobre durante il dibattito sulla mozione presentata sull’argomento da Andrea Buonaspeme sono tutte risolvibili:
1.      Il Piano Acustico è un regolamento comunale in cui sono definiti i limiti massimi di rumore ammessi - la legge ne prevede sei - nel piano in essere ne sono stati considerati quattro dal 2 al 5. Il Piano acustico non ha una valenza urbanistica;
2.      Il piano acustico si affermava non potesse avere una classificazione 4 nei comparti turistici, ebbene in quello in essere già esistono comparti turistici in zona 4;
3.      Si era sollevato il problema della vicinanza dell’area destinata a “biotopo costiero” e che l’Europa non avrebbe consentito una vicinanza a una classificazione alta. Il biotopo è regolamentato da norme comunali quindi in osservanza dell’istituto delle “preesistenze”nell’area si potranno individuare le classi funzionali con equilibrio tra le diverse realtà.

4.      L’adeguamento del Piano Acustico comunale non è un lavoro esageratamente complesso e nemmeno tanto oneroso, tecnici competenti e iscritti all’albo regionale abilitati ve ne sono tanti anche di residenti locali. Oggi per risolvere nel modo giusto questo problema è necessario solo volerlo, si deve deciderlo politicamente.

mercoledì 4 dicembre 2013