“Piano
acustico dell’azienda Veco”
Considerato
che sul Piano acustico esiste una “vocina” tendente a dare al sottoscritto la
responsabilità dei problemi con cui oggi l’amministrazione comunale, l’azienda
e gli operai si stanno confrontando anche con toni drammatici, provo a
raccontare dal mio punto di vista come sono andate le cose.
Il 23
gennaio 2007 il Consiglio Comunale ha approvato la delibera n. 5 classificazione
acustica decritti in modo inconfutabile dagli interventi fatti in Consiglio
Comunale.
E’ bene
ricordare che il sottoscritto era all’opposizione del governo “Maloni” e la
proposta di delibera fatta dalla maggioranza aveva una impronta esageratamente
non rispondente alle realtà preesistenti sul territorio.
Questo
originò la mia proposta di modifica. La presenza di una azienda come la Veco
non poteva essere elusa, non sarebbe stato giusto e non rispondente alla realtà
non considerarla realtà industriale. La mia proposta mise in crisi la
maggioranza che risultò battuta nella votazione.
Quello del
23 gennaio 2007 fu l’ultimo Consiglio Comunale dell’Amministrazione Maloni, il
successivo (primi di febbraio) andò deserto e poi il Consiglio Comunale fu
sciolto e arrivò il Commissario Prefettizio. Il 27 maggio 2007 ci furono le
elezioni che elessero Sindaco Di Salvatore. Il sottoscritto fu eletto
Consigliere Comunale di minoranza.
Del “Piano
acustico” non se ne parlò più.
Solo alla
fine della consiliatura ci fu una riunione nella sala del Sindaco alla presenza
della proprietà, delle RSU, dei tecnici e dei funzionari della Provincia di
Teramo si parlò del problema della cosiddetta fascia di rispetto.
Di recente, poi,
ho saputo che in Provincia Di Salvatore aveva sottoscritto in un documento
l’impegno a realizzare la famosa fascia di rispetto che mancava.
Su questo è
il caso di soffermarsi in quanto nella delibera n. 5 del 2007 era chiaro che si
dovesse prevedere anche la fascia con classificazione 4 oltre ad inserire in
fascia 5 il perimetro dell’azienda. La volontà politica era “inserire il
territorio della VECO nel piano acustico alla pari della zona industriale
presente a Martinsicuro” ovvero classe 5
per le realtà industriali e con una fascia omogenea subito adiacente in classe
4.
Perché non è
stato fatto solo il Responsabile del Procedimento lo può dire.
E’
importante sapere che gli adempimenti tra Consiglio Comunale e apparato
amministrativo sono separati, il Consiglio Comunale compie le scelte politiche
e i funzionari compiono gli atti conseguenziali. Sicuramente stante la crisi
amministrativa, lo scioglimento del Consiglio Comunale, il controllo e le
verifiche su questa materia sono venute meno.
Altro aspetto sono le differenze di
Consigliere di maggioranza e Consigliere di minoranza nella produzione degli atti.
Il Consigliere di minoranza può fare proposte ma è quello di maggioranza che
approva e decide cosa approvare.
Oggi il
Responsabile del Servizio ha dichiarato che su invito del Comune il Tecnico a
suo tempo incaricato non ha voluto fare gli adeguamenti del caso e le carte
sono rimaste come erano state preparate, quindi la modifica non fu fatta in
oltraggio al mandato del Consiglio Comunale.
Di tutto questo
purtroppo non sono stato informato.
Dal Maggio
2007 al 2012 solo alla fine del mandato si è parlato della questione ed io,
come Consigliere Comunale di minoranza, non avevo il potere di fare quello che
doveva essere fatto, non sono mai stato investito del problema e comunque non
si mise mai in evidenza la questione. Avrei dovuto fare un qualcosa di cui non
avevo il potere: per approvare gli atti è necessario essere maggioranza.
Solo a
titolo esemplificativo ricordo che nella
mia consiliatura all’opposizione avevo chiesto di fare un Consiglio Comunale
sul tema dell’erosione e uno sul tema dell’ospedale di Sant’Omero quando si
ventilava l’ipotesi della vendita ai privati, queste richieste non furono
approvate perché tali istanze devono essere fatte da un quinto dei Consiglieri
Comunali e il nostro gruppo era composto da solo 3 consiglieri.
Oggi
l’Amministrazione Comunale se vuole può risolvere questo problema, a mio avviso
basterebbe che si rispettassero le indicazioni politiche della deliberazione n.
5/07 incaricando un tecnico abilitato. Se si vuole poi tornare ad approvare un
Piano Acustico aggiornato in Consiglio considerato che sono passati più di
cinque anni dalla prima approvazione, può essere fatto.
Le
problematiche sollevate in consiglio il 23 ottobre durante il dibattito sulla
mozione presentata sull’argomento da Andrea Buonaspeme sono tutte risolvibili:
1.
Il Piano Acustico è un regolamento comunale in cui sono definiti i limiti
massimi di rumore ammessi - la legge ne prevede sei - nel piano in essere ne sono
stati considerati quattro dal 2 al 5. Il
Piano acustico non ha una valenza urbanistica;
2. Il piano acustico si affermava non potesse
avere una classificazione 4 nei comparti turistici, ebbene in quello in essere già esistono comparti turistici in zona 4;
3. Si era sollevato il problema della
vicinanza dell’area destinata a “biotopo
costiero” e che l’Europa non avrebbe consentito una vicinanza a una
classificazione alta. Il biotopo è
regolamentato da norme comunali quindi in osservanza dell’istituto delle “preesistenze”nell’area si potranno
individuare le classi funzionali con equilibrio tra le diverse realtà.
4. L’adeguamento del Piano Acustico comunale non è un lavoro esageratamente
complesso e nemmeno tanto oneroso, tecnici competenti e iscritti all’albo
regionale abilitati ve ne sono tanti anche di residenti locali. Oggi per
risolvere nel modo giusto questo problema è necessario solo volerlo, si deve deciderlo politicamente.
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